Vicare Vorys

Vicare è un avvenente giovane ben pasciuto che non ha mai sofferto la fame, vantando dunque una leggera rotondità in viso.
Non particolarmente alto o slanciato ma neanche tozzo o tarchiato, Vicare gode ancora dei migliori dei suoi anni in termini di salute e forza fisica. Ciò nonostante non si può dire nemmeno che egli sia un atleta od un bruto nè un fragile o molle.
Si porta invece con estrema eleganza in ogni suo aspetto, regolarmente tagliando ed aggiustando la sua chiara capigliatura e curando barba e baffi affinchè siano sempre in splendente ordine e salute.

I suoi occhi sono chiari, verde-acqua, come lo sono i suoi capelli che fra il castano chiaro ed il rossiccio trovano anch'essi un loro equilibrio. Unica qualità squilibrata nel suo volto votato all'avvenenza sono le orecchie assai pronunciate, a sventola e persino leggermente acuminate che lui futilmente tenta di nascondere con ciocche di capelli od indossando colorati cappelli.
Aggiornamento
I lunghi viaggi, talvolta a piedi e spesso con provviste limitate, hanno contribuito a snellirlo e ad irrobustirgli le gambe. Sul volto incide ora una difficoltà a dormire adeguatamente

Vicare Vorys ha l'incredibile fortuna di nascere con uno spiccato senso imprenditoriale nel luogo dove può essere sfruttato al meglio. Fin dall'infanzia ha dimostrato di avere un senso di grande opportunismo (dote che personalmente egli ritiene una gran virtù) e calcolo.
Ipocrita poichè non rispetta nessuna morale che finge di avere (dalla carità al rispetto delle leggi o dell'onore), doppiamente ipocrita poichè si dichiara un detrattore di ogni ipocrisia.
Ancora giovane e sognatore, Vicare è ambizioso e forse un po' influenzabile e credulone, sensibile all'influenza delle persone che si avvicinano a lui.
E' anche vanesio e vanitoso, egocentrico e avaro, definizioni comunemente associate a significativi difetti di una personalità che lui vive però come semplice "amor di se" e "automiglioramento" o "buonsenso".
E' comunque un giovane attento ed arguto che gira per il porto con un piccolo taccuino dove prende nota e studia e osserva sempre guidato dalla sua ambizione.
Ama il lusso in tutti i suoi aspetti, ma ciò che più sogna è potersi conquistare tali lussi con le proprie fatiche.
Religiosamente parlando è molto curioso e vivace nella ricerca di una divinità che possa soddisfarre le sue mancanze spirituali, riempirli il cuore di fede ed il corpo di vigore. Ma per ora professa il culto dei suoi padri e partecipa da spettatore a quante più cerimonie religiose di tutti i culti che Braavos contiene nelle sue mura.

Aggiornamento:
Le vicissitudini lo hanno reso allo stesso tempo più timoroso nei confronti del pericolo e più deciso e risoluto. Vicare tende ora a vedere ed aspettarsi il peggio dagli altri vivendo il più delle interazioni sociali come una competizione sommersa. Il sacrificio compiuto a Qohor ed i traumatici eventi a Ny Sar rimangono con lui condendo di inquietudine anche i momenti più calmi.
L'innamoramento con Astrid cozza e si scontra con queste sue evoluzioni di carattere, rendendogli difficile l'elaborazione.

Vicare è il primo e solo figlio di Mantore Vorys e Kyla Jaeh. Suo padre, Mantore, era l'ultimogenito di Belisso Vorys, uno dei più grandi orefici del suo tempo. Belisso visse fino alla rispettabile età di 68 anni, creando un giro d'affari funzionale e altamente proficuo, ma anche altamente dipendente dai suoi legami personali e dal suo dono di orefice. Alla sua morte lasciava quindi alla sua famiglia un grande patrimonio ma anche un'impresa fatiscente che rapidamente si sfaldò. Per limitare la dispersione del capitale ed i danni alla gioielleria i tre figli maschi di Belisso decisero di spartirsi le responsabilità ma di mantenere comunque unita l'attività. Il maggiore dei figli (Afio) si sarebbe occupato di continuare la produzione di gioielli addestrando ed assumendo gli apprendisti e gli operai, il secondogenito (Javel) avrebbe invece curato i commerci e le relazioni a Braavos mentre Mantore avrebbe visitato, fondato e mantenuto le stazioni di commercio al di fuori della città.
Fu deciso di sposarlo a Kyla Jaeh, figlia di un ben più affermato mercante di stoffa che avrebbe fornito alla famiglia una piccola nave per iniziare le attività oltremare.
Dopo quattro anni di non troppo brillanti successi, Mantore affondò insieme alla nave al largo di Pentos, lasciandosi dietro un Vicare di quattro anni, una moglie e due fratelli disperati ed un suocero su tutte le furie.
Per cercare di rimediare ai danni causati dalla morte prematura del fratello, Javel Vorys si offrì di sposare Kyla ed adottare Vicare dando al bambino un padre molto più premuroso ed interessato di quel marinaio avventuriero che si era fatto uccidere da uno scoglio.
Vicare venne quindi cresciuto come nipote del padre dei suoi fratellastri, una posizione particolare che finì per renderlo più autonomo e desideroso di lasciare il nido, di sognare nuove attività nuove imprese nate dal nulla come quella di suo nonno.
L'orificeria Vorys infatti, dalla perdita della singola nave e del responsabile del commercio estero, passò in secondo piano (forse anche in terzo piano) nella scena commerciale Braavosiana rinunciando ad esportare autonomamente le proprie merci.
Vicare è nel 285 un membro secondario di una famiglia di orefici e mercanti in decadimento che sogna la ricchezza, la fama, il lusso.

285
I Peregrinazioni Orientali
Vicare viene contattato in un afosa mattina estiva da Noho Dimittis, un importante emissario della Banca di Ferro. Dimittis commissiona a nome della Banca un anello in gran segreto, un anello con un'importante caratteristica: dev'essere costruito in Acciaio di Valyria. Vicare inizialmente ritiene l'idea impossibile, ma lo zio Alfio rispolvera un vecchio contatto che i Vorys avevano nell'unica città dove ancora si tramanda il segreto per la riforgiatura dell'Acciaio di Valyria. Lo zio Alfio organizza rapidamente una spedizione che Vicare dovrà affrontare in solitaria e che lo porterà a Qohor.
La notte prima di imbarcarsi incontra una giovane ragazza occidentale ed i due si invaghiscono l'uno dell'altra passando la notta assieme. Ignaro dell'identità della ragazza, Astrid Grafton fuggita a Braavos, Vicare si allontana dal colpo di fulmine e rimane fedele alla missione.
Vicare viaggia sedici giorni per mare e venti per terra per raggiungere Qohor, vivendo le prima sgradevoli esperienze nella fitta foresta di Qohor nella quale scopre innanzitutto una certa codardia di fronteal pericolo. Udendo grida di soccorso egli decide infatti di ignorarle piuttosto che rischiare di mettersi in pericolo. Viene infine scortato per l'ultimo tratto da un manipolo di Immacolati di Qohor. In questo momento la paura, lo stress e la fatica iniziano a gravare sul Braavosiano.
Arrivato a Qohor, Vicare viene condotto insieme a gran parte della popolazione locale alla piazza del tempio ove assiste all'esecuzione di un uomo. Terrorizzato, Vicare contribuisce a creare il caos in piazza, spingendo la folla a schiantarsi sui nobili e sui soldati della città. La folla viene rapidamente calmata, ma Vicare sfrutta comunque la confusione per rifugiarsi in casa di un nobile invocando il nome del suo contatto: Korhan Voeri.
Vicare inizia a capire il conflitto che attraversa la città, una grande cospirazione che però lui mal-interpreta come una semplice faida fra famiglie. Scopre che il suo contatto è uno degli uomini più potenti e rispettati della città, nonché leader di una delle famiglie coinvolte. Korhan Voeri e la moglie ricordano con affetto i Vorys ed accettano di aiutare l'orafo a patto che egli non faccia affari con la famiglia rivale dei Naerari.
A Vicare viene indicato il fabbro che lo potrebbe aiutare ma che necessita la preziosa materia prima. Vicare si rivolge ad una misteriosa e potente Maegi residente vicino al Tempio (cuore pulsante della città e dei suoi complotti) La mistica donna da un prezzo a Vicare: consegnare un gingillo magico ad un sacerdote catturato ed aiutarlo a fuggire. Ignaro della natura del complotto nel quale si sta immischiando, Vicare accetta, determinato a tornare a Braavos vincitore.

Una volta nel tempio, Vicare decide che il miglior modo per nascondersi senza essere sospetto è non nascondersi affatto ma fingere completa ignoranza ed ingenuità. Confondendo il personale e scalando a corsa una torre riesce a raggiungere il sacerdote Vypron e consegnarli l'amuleto. Prima di riuscire a liberare il vecchio, viene trovato da due inservienti e scortato di nuovo al tempio, venendo trattato come uno straniero perso.Un attimo prima deciso a liberare l'anziano sacerdote, cambia idea con l'arrivo del capo della milizia Myrio Voeri e fugge, svanendo dal tempio. Pochi minuti dopo Syran Naerari sventa eroicamente il complotto ordito da un altro sacerdote e Myrio che aveva l'obbiettivo di facilitare la conquista della città da parte di Volantis.
Vicare riscuote l'acciaio di valyria e si dà appuntamento con il fabbro nel cuore della notte, ma è tormentato dagli incubi.

Nel cuore della notte, mentre in piazza del tempio vengono giustiziati i traditori da Syran Naerari, Vicare apprende della tremenda magia impiegata per riforgiare l'acciaio di Valyria ed il suo ingrediente più tremendo: il sacrificio umano. Scegliendo l'ambizione e sacrificando l'anima, Vicare sgozza una schiava e con il sangue, la magia ed il fuoco lavora tutta la notte per forgiare l'anello. Ne esce distrutto e cambiato, ma proprio quando riesce a coprire il senso di colpa con l'effimero velo dell'ambizone e del successo viene condotto ad un interrogatorio con Syran Voeri. Con il comandante riesce a raggiungere un accordo di collaborazione e a non farsi uccidere, non sapendo che se non fosse stato protetto da Vypron e la maegi, sarebbe stato probabilmente squoiato e strangolato.
Con un importante carico e scoppiando dala voglia di abbandonare quella città, si imbarca su una barca fluviale per tornare a Braavos quanto prima possibile.
Ma la fretta può essere infida e, dopo qualche giorno di tranquilla navigazione, Vicare scopre che anche la rotta fluviale è densa di pericoli: primo fra tutti il Lago dei Pugnali, snodo fondamentale per risalire la Rhoyne ma infestato da pericolosissime bande di pirati tagliagole.
La sua comitiva decide di traversare nottetempo e dunque attracca alla bocca del lago. Mentre i suoi compari di viaggio vanno ad esplorare delle rovine alla ricerca di tesori, Vicare si ingegna per elaborare un diversivo che distragga le navi pirata. Il Braavosiano passa il pomeriggio ad edificare una possente pira agli argini del lago, accendendola al calar del sole per attirare le attenzioni degli abitanti del Lago dei Pugnali. Lo zelo messo nel costruire tale pira, però, porta ad incendiare man mano tutta la foresta circondante lo specchio d'acqua, propagandandosi persino sulle navi dei briganti, bruciandole.
Ma a Vicare poco importa, poiché riesce così a salvarsi e attraversare il lago illeso.

Si deve però fermare a Ny Sar dove, dopo aver riposato, viene sedotto dalla prospettiva di un grande tesoro noscosto nelle vicinanze. Accompagnato da un'anziana guida raggiunge un tempio sprofondato nella sabbia e lo viola. Al suo interno perde man mano fiducia e forse il senno, arrivando a vedere la sua guida essere divorata da un colossale serpente, una mostruosa divinità perduta. Vicare doveva essere il sacrificio a quella creatura, eppure si risvegliò graziato e vivo. Aveva ottenuto misteriosi oggetti dorati: un bastone ed un pugnale.

Dopo quell'avventurosa sosta, il viaggio prosegue fino alla sorgente della Rhoyne, dalla quale Vicare deve poi incamminarsi per Braavos ove, dopo aver evitato un borseggio sia dai ladruncoli che dalle milizie di guardia, viene accolto da una sconvolgente notizia:
Astrid, la ragazza incontrata mesi prima, è figlia di un un importante nobile di Westeros, il quale lo invita a casa sua a Città del Gabbiano per sposarla il prima possibile. Forse ingenuamente, forse perché accecato dal sentimento, Vicare non si fa domande, consegna l'anello agli zii perché lo recapitino in Banca assieme ad una missiva e parte quasi immediatamente.

II Sbarco in Occidente
La sua partenza a Città del Gabbiano viene dirottata ad Approdo del Re, ove Astrid ed il padre sono per ragioni politiche e Vicare approfitta del viaggio per imparare la lingua occidentale ad un livello sufficiente. La distruzione del porto di Approdo del Re costringe Vicare a sbarcare a Duskendale, dove fa una prima conoscenza con gli ostili fanatici seguaci di Illyria. Mai un viaggio totalmente tranquillo.
Viene portato ed accolto alla Fortezza Rossa, dove cena con Lord Gerold, Astrid e due nobili Westerosi, Vicben Sand e Osmund Hornwood, pretendenti alternativi alla mano di Astrid. Ma c'è poca competizione e, sebbene nulla venga esplicitamente confermato, Vicare la sente dalla sua parte e viene formalmente invitato a Città del gabbiano.

La partenza per la città dei Grafton richiede nuovamente il passaggio dall'ostile porto di Duskandale. Vicare riutilizza la sua esperienza nel creare diversivi per distrarre la popolazione mentre raggiunge assieme all'entourage dei Grafton l'imbarcazione. Una volta al sicuro e salpati, Vicare apprende della gravidanza di Astrid ed è naturalmente portato a credere di esserne l'artefice.
Arrivati a Città del Gabbiano, Astrid e Vicare la visitano rapidamente prima di dirigersi verso il castello della nobile famiglia dove vengono accolti da Lady Ysilia Waxley, moglie del fratello del Lord ed unica parente di Astrid rimasta al castello.
L'atmosfera ricca di romanticismo generata dalla ricongiunzione dei due amanti e dalla prospettiva di creare una propria famiglia, si tinge di angoscia quando su di Vicare si affaccia il dubbio che il bambino portato in gembo da Astrid non gli appartenga. Il Braavosiano è in parte convinto che il dubbio sia irragionevole e che sia colpa del suo passato se non riesce a vivere felicemente qualcosa che oggettivamente dovrebbe darli grande gioia.

Nel suo tempo a Città del Gabbiano, Vicare inizia a coltivare rapporti con gli artigiani locali e con il Maestro dei Grafton: Randal, sfruttando la curiosità e l'apertura mentale che l'educazione ha conferito all'anziano per far breccia ed instaurare una piccola amicizia.
Attanagliato da dubbi, sensi di colpa ed una serie di demoni che si porta dal viaggio a Qohor, Vicare tenta di sfogare il suo tormento in chiave creativa e romantica: forgia un gioiello per Astrid, un gioiello che un artigiano del posto gli spiega essere riservato alle donne sposate nella cultura della Valle.
Questo sancirà l'inizio di un nuovo stadio della relazione con la Grafton, nei confronti della quale il Braavosiano tenterà di affermare con maggior forza il proprio amore per sopprimere il senso di colpa scaturito dai sospetti avuti e dalle proprie azioni passate.

Il soggiorno a Città del Gabbiano verà tagliato corto da un nuovo invito alla capitale per le Nozze del Re. Pur stanchi dal continuo viaggio, i due vivono inizalmente il soggiorno come un buon segno: alla capitale sembra infatti che più matrimoni verranno celebrati: il primo dei quali è fra il potente Lord Caleb Stark e la giovane vedova Lady Aconé Tyrell, con la quale Vicare aveva intrattenuto una breve conversazione sulle mura della Fortezza prima della sua partenza a Città del Gabbiano.
Le celebrazioni sono occasione di allegria e, quasi, armonia a corte, gli attriti che alcuni invitati vivono non coinvolgono Vicare, il quale accresce la sua sicurezza nel trattare con la nobiltà occidentale.
Intorno alle festività, il Vorys viene avvicinato da il consigliere reale Lord Varys, il quale esprime l'apprezzamento del Re nei confronti dell'anello forgiato da Vicare. La Banca di Ferro aveva infatti commissionato l'anello come dono per sugellare un trattato con la Corona Targaryen. Decisi a non lasciarsi sfuggire l'unico fabbro di acciaio di Valyria nel continente occidentale, il Re e Varys gli commissionano una replica della perduta lama "Sorella Oscura", offrendo al Braavosiano ricompense, un laboratorio e protezione. Vicare suggerisce che un titolo potrebbe rendere il suo matrimonio con Astrid più semplice e così, nel giro di settimane, Vicare si ritrova Lord del feudo appartenuto a casa Blanetree.
Per affinare le sue conoscenze all'arte della costruzione di spade, viene affidato ad un esperto, il quale risulta essere non altri che Elijah, l'unico altro sopravvissuto al naufragio nella Vecchi Valyria, l'uomo che gli salvò la vita (Leggere Percorso del Fato n.d.a.). Senza esitazioni, Vicare lo accetta come guida, temendo di essere finito in scarpe decisamente troppo grandi per un Braavosiano.
La piacevolezza del secondo soggiorno ad Approdo del Re crolla drasticamente quando, la mattina del 10 Gennaio, viene svegliato da un furente Lord Grafton: la Fortezza è sotto attacco ed Astrid è sparita. Non c'è un esercito ad assediare la capitale, ma un nemico insidioso e strisciante che Vicare aveva conosciuto a Duskendale: i fanatici del Sentiero Luminoso. Vicare prova a mettersi a servizio del Primo cavaliere per gestire la situazione, ma finisce per seguire il proprio istinto e gli indizi raccolti interrogando alcuni compagni di cella di sospettati fanatici e si precipita al porto.
Là scopre due mercantili carichi di fanatici militanti diretti, probabilmente, a Roccia del Drago per unirisi al bastione principale dei ribelli. Memore delle sue avventure con i pirati del Lago dei Pugnali, Vicare trova rapidamente il modo di singolarmente fermare un esercito di centinaia di uomini: sabota uno dei vascelli causandone la collisione con l'altro. Il danno eccede le sue speranze, ma rischia di uccidere anche i passeggeri che Vicare pensava di salvare. Grazie al carceriere riescono a salvare Lady Serrett, la quale non è Astrid, ma rimane la figlia primogenita di un importantissimo Lord. Entrambi fradici, Vicare la scorta alla Fortezza Rossa, vittorioso ma scoraggiato sul fato dell'amata che non è riuscito a trovare. Con sua immensa gioia, scopre che Astrid era stata nel frattempo trovata da Lord Grafton e non solo, che aveva partorito un sano e forte maschietto dai capelli fulvi.
Dopo quella mattina fin troppo avventurosa, la neo-famiglia si concede un pomeriggio di riposo finalmente uniti. Il bambino viene chiamato Kristoff ed i suoi genitori si promettono di lasciare la capitale ed andare a sposarsi nel nuovo feudo di Vicare il prima possibile.
I piani vengono però stravolti a più riprese nel corso delle successive 48 ore: prima Vicare viene chiamato d fronte al Consiglio Ristretto per essere interrogato sugli accadimenti del giorno precedente e trovato colpevole dal Primo Cavaliere di aver disobbedito agli ordini. Senza alcuno che lo difenda (Varys è scomparso), il Vorys viene condannato al pagamento di una penale e costretto ad accompagnare alcune centinaia di prigionieri di guerra alla Barriera.
Mentre ancora Vicare metabolizza lo smacco politico, il Primo Cavaliere scompare inseguendo Lord Karstark. Le strade vengono reputate dunque troppo pericolose e Vicare ottiene di poter portare i prigionieri per mare a Nord.
III Lord Vorys: Peregrinazioni settentrionali


Vicare ed Astrid decidono infine di partire assieme nonostante lei abbia da così poco dato alla luce Kristoff. Partono all’alba, incontrando i nobili minori che accompagneranno la loro spedizione dal punto di vista navale: Ser Crabb, Ser Thorne, Ser Waters e Ser Bar Emmon. Quest’ultimo prende il comando della flotta in quanto di maggior esperienza, ma mette subito in chiaro un certo antagonismo nei confronti del neo-nobile Vorys.
Vicare coltiva invece l’ammirazione del giovane Thorne, intendendo utilizzarne l’esuberanza come fattore destabilizzante nei confronti del rigido Duran Bar Emmon.
Nella prima settimana di navigazione, la flotta si imbatte in una nave gestita da mercenari e trasportante un considerevole numero di fanatici. Conrad Thorne ferma la barca e ottiene un accordo con i mercenari (a spese di tutti) e la nave di fanatici viene sottomessa senza spargimento di sangue (solo di denaro.)
I nuovi prigionieri non possono essere ammucchiati agli altri e trasportati alla Barriera e viene deciso quindi di far tappa a Riposo del Corvo per affidarli alla giustizia degli Staunton. Durante la breve sosta, Vicare conclude un accordo commerciale con gli Staunton, promettendogli di garantire flusso di beni agricoli dalle sue terre verso Riposo del Corvo dopo che molti signori delle Terre dei Fiumi hanno interrotto i commerci.
Prima di completare il viaggio, Eivor Bar Emmon, nipote dell’odiato Ser Duran si unisce alla spedizione. Vicare tenta in un primo momento di usarne l’ambizione per rivoltarlo contro lo zio, ma lo trova troppo fedele alla propria famiglia per considerare simili opzioni.
Infaustamente, Kristoff si ammala e per salvarne la vita viene deciso di fargli raggiungere Città del Gabbiano a bordo della rapida nave dei mercenari. Amareggiato dal dover portare avanti il viaggio senza la sua famiglia, Vicare fa del suo meglio per portare daalla sua Ser Crabb in vista di un probabile conflitto con Ser Duran a Porto Bianco: Vicare intende sedurre quanti più nobili della spedizione a proseguire assieme a lui verso la Barriera, mentre Ser Duran spera di unirsi alla liberazione di Roccia del Drago a sud.

Durante uno dei molti viaggi che portano Vicare su e giù per la costa di Westeros, un incontro inatteso risveglia alcune memorie da tempo seppellite.
Corre l'anno 270, Vicare ha 5 anni ed accompagna per la prima volta suo padre in una delle sue spedizioni. Solo che non si tratta di una semplice spedizione e quando il resto della ciurma lo viene a sapere preferisce abbandonare la nave piuttosto che seguire Mantore Vorys a...Valyria.
I disertori si rivelano lungimiranti quando la nave del Vorys naufraga nel mare fumante, lasciando buona parte della ciurma rimanente a bruciare nelle acque maledette. Mantore e suo figlio si salvano assieme ad una manciata di marinai per approdare all'antica Tyria.
Gli avventurieri iniziano ad esplorare una caverna ma cadono vittime di imboscate da parte di creature dell'oscurità, forse antichi abitanti di Valyria deformati dalla maledizione, dall'isolamento e dall'oscurità. I Vorys e pochi altri si salvano per riuscire infine a svelare il segreto della caverna: la forgiatura dell'acciaio di Valyria! Il prezzo è però salatissimo e porta Mantore alla follia. Per forgiare l'acciaio degli antichi è necessario un sacrificio di sangue e vita che porta Mantore a tentare di uccidere il figlio oltre che al resto della compagnia.
Vicare è quindi costretto a usare un coltello per azzoppare il genitore per riuscire a scappare, lasciandolo però coscientemente a morire per mano degli abitanti della montagna maledetta. Elijah, l'ultimo marinaio superstite, soccorre Vicare ed inisieme ripercorrono il mare per tornare a Braavos. Vicare dimentica tutto, ma il segreto rimane sepolto in lui.