Votes taken by Juls33

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    Sicuramente prima di partire mi servirebbe una semi-libera per informare Rhaella e/o il concilio della questione Tyrosh e fanatici (forse due se mi toccherà anche cercare i fanatici).
  2. .
    Beh una nuova fanciulla nell'Altopiano sarebbe la benvenuta...intanto ben arrivata a te!
  3. .
    Holland [Porta del Fango > Fortezza]
    Torna indietro appena puoi. In un’altra epoca, guidato da un navigatore gps, si sarebbe sentito dire di fare inversione. Da quelle parti non aveva trovato niente e così decise di tornare sui suoi passi per ricongiungersi alla sua signora e vedere se aveva ordini da dargli, un passo alla volta e con il tempo necessario, senza mai smettere di guardarsi attorno avrebbe fatto ritorno alla Fortezza Rossa, al suo cuore.

    Lyanne, Nick e Orwell [Stanze del Gran Maestro]
    Senza farsi pregare Nick si avvicinò per dare una mano ad Arthur a rimettere Isabel sul letto seguendo le indicazioni del Maestro Minor, in quella stanza le sue braccia erano le più adatte ad aiutare il cavaliere nel far stendere la moglie, dal canto suo Lyanne fece qualche passo indietro per lasciar spazio di manovra proprio a Maestro Minor e non intralciare i soccorsi che erano appena arrivati. Fermare quell’emorragia era importante, non era lei stessa un Maestro ma aveva ricevuto delle indicazioni sul primo soccorso e anche un bambino, forse, avrebbe capito che far smettere quel sanguinamento eccessivo poteva essere la strada giusta.
    Decise di rimanere nella stanza, a disposizione, se vi fosse stato bisogno di altro ma fece cenno ai due fedeli uomini di spostarsi in un angolo, in disparte, dove avrebbero potuto parlare senza disturbare le operazioni di soccorso a Isabel.
    Orwell fu il primo a farsi avanti cedendole il foglio di pergamena che riportava quel messaggio, sapeva di non avere bisogno di tradurlo, che Lyanne sarebbe arrivata alle sue stesse conclusioni.
    “L’ho trovato nelle vostre stanze, stretto nel pugno di Olenna ma non so chi lo abbia portato lì, per quanto abbia cercato di ripercorrere i passi del messaggero non sono riuscito a risalirvi, tuttavia ho trovato la strada che potrebbe avere fatto...”
    Gli occhi di Orwell stavano lasciando intendere tanto quanto le sue parole, quelle stanze permettevano un secondo accesso e non solo quello tradizionale e lo aveva appena scoperto in quel modo. A farle trattenere il respiro, tuttavia, non fu quella notizia ma quanto lesse srotolando la pergamena.
    Tyrosh si prepara alla guerra.
    Strinse con più forza quel foglio tra le dita, tra nervosismo, timore e rabbia. Avrebbe dovuto parlare con Rhaella, per forza di cose. Quel Concilio non era stato che l’inizio di una serie di rattoppi da mettere. Aveva fallito nel cercare di parlare con i superstiti dei nobili signori di Essos che erano stati invitati dal Re e poi tornati a casa loro, uno lo aveva fatto furente e le cose stavano andando sempre peggio.
    Orwell si ritrasse ma si fece avanti Nick, cos’altro poteva andare storto?
    “Il popolo scalpita, mia signora. Voci, al porto.”
    Informazioni che riteneva potessero essere condivise con un tono di voce ridotto ma non ancora così segreto.
    “I mercanti che arrivavano da oltre il Mare Stretto hanno smesso di farsi vedere se non quelli provenienti da Braavos.”
    Si avvicinò per mormorare altre parole, la voce ridotta ad un sussurro.
    “A quanto pare gli eretici non sono stati sradicati come erbe infestanti da un campo, si nascondono ancora, nell’ombra, in silenzio, in attesa che il profeta venga a guidarli. Sembra abbiano smesso di incidersi la stella per passare inosservati.”
    C’era anche la questione di Myr e di Dorne ma non l’avrebbe sussurrata al suo orecchio lì dentro.
    C’era anche la questione di Myr e di Dorne ma non l’avrebbe sussurrata al suo orecchio lì dentro.
    Cosa altro poteva arrivare? Quale altra notizia? Il Ragno Tessitore in verità non era fuggito ma si fingeva una donna e si nascondeva da qualche parte osservando tutto divertendosi delle disgrazie di chi si era preso il suo scranno?
    Si voltò osservando Isabel sperando per lei le cose stessero andando meglio.

    605 parole
  4. .
    Sistemando le sue cose, tra cui un baule, si era trovata tra le mani una parrucca bionda, di un biondo talmente chiaro da sembrare quasi bianco, e aveva avuto un flash: Nick con quella in testa. Camminava con un’andatura esagerata, cercando di rimarcare la camminata dei nobili, fino a quando non era riuscita a correggergliela per farlo sembrare più abile e non una parodia. Quei pensieri le fecero affiorare, tuttavia, anche qualcos’altro. Aveva insegnato a Nick e a Orwell a camuffarsi, a mascherarsi dietro apparenze che non erano le loro, cosa che l’aveva portata in salvo durante la prima spedizione ad Approdo, eppure non aveva fatto altrettanto con il povero Holland. Rimise quella parrucca dove la aveva messa tirando fuori qualche altro ‘oggetto di scena’ che, confidava, sarebbe stato più adatto all’uomo e alle sue capacità prima di uscire lei stessa a cercarlo, stanca delle mura di quella stanza.
    Dopo averlo raggiunto decise di camminare assieme a lui fino al porto, si fermò in un punto d’osservazione che permetteva di osservare i pescatori, oramai tornati, che sistemavano le navi per il giorno seguente, quando sarebbero dovuti tornare in mare prima che sorgesse il sole.
    “Sai, una volta ho fatto mettere a Nick una lunga parrucca bionda, di quelle che a vederlo lo avresti preso in giro per il resto della sua esistenza…”
    Confidò abbastanza sicura che avrebbe fatto tesoro di quel segreto per immaginarsi l’uomo e, perché no, prenderlo in giro alla prima occasione buona.
    “Non penso di avere bisogno di farti calare davvero nella parte di un nobiluomo considerando che più di altri sei capace di stare a tavola e in certi ambienti senza sembrare a disagio o messo lì per caso.”
    Aveva imparato almeno buona parte delle regole del galateo e sapeva applicarle con confidenza, confidava che una volta insegnato a calarsi in certi contesti in altri gli sarebbe venuto meno complicato mettere in pratica quell’arte.
    “Cosa avete in mente?”
    Chiese guardandola, gli occhi ancora ridevano divertiti per l’immagine di Nick con la folta chioma bionda.
    Lyanne sfoderò abiti che sembravano aver visto decisamente tempi migliori e il cui odore non era proprio piacevole, parevano aver avuto qualche incidente con del pesce. Uscendo, infatti, aveva chiesto al cuoco, lo stesso che le aveva fornito informazioni sui furti dalle cucine, di darle gli scarti di qualche pesce con cui impuzzolentire quegli indumenti. Li teneva dalle estremità.
    Una barba posticcia più lunga di quella che poteva sormontare il viso di Holland e un cuscino da posizionare sulla vita per rendere la pancia più ingombrante.
    “Oggi sarai uno dei mercanti che vendono il pesce procurato dai pescatori, voglio vedere come ti muovi in panni diversi da quelli abituali.”
    Pur senza voltarsi lo sentì sospirare, si spogliò solo degli stivali poiché era lì, in presenza di Lyanne, decidendo di indossare quegli abiti più larghi sopra i propri, consapevole che poi avrebbe dovuto strofinare tutto per togliersi di dosso l’odore di pesce. Avrebbe fatto prima a lavarsi da vestito.
    “Hai la barba storta, se vai in giro così anche un cieco si accorgerebbe che è finta.”
    Lo corresse, l’attenzione a qualsiasi dettaglio era fondamentale. Iniziò a guardarlo mentre si muoveva in quelle vesti fuori dall’ordinario, il problema non era tanto l’andatura, per un uomo del popolo come lui, ma cercare di capire come esprimersi per essere credibile come un mercante piuttosto che come furfante.
    “Se vuoi fare esercizio cerca di carpire le persone attorno a te, banalmente anche come si muovono o quelli che sono i pesci venduti da queste parti, se cerchi di spacciare una cosa per un’altra potresti essere preso per uno che tenta di fregare la gente o far saltare la tua copertura.”
    La conoscenza del ruolo assunto era altrettanto importante, non solo mascherare il proprio aspetto ma anche sapere in cosa ci si sarebbe andati a mascherare. Proseguì con altri consigli per mascherarsi e cercare di essere il più credibile possibile fino a lasciarlo ad un bel bagno per togliersi di dosso quell’odore di pesce.

    666 parole (minime 600)

    Prerequisiti:
    Tratto spia
    Intrigo 26, attuale 40
    Spionaggio 2, posseduto

    Holland 14 pe base +25% tratto spia +25% addestrato
    Spionaggio 3
    Ottiene +10 affinità Martell
    Lyanne 14 pe base +25% tratto spia -25% addestratore
  5. .
    Holland [Porta di Ferro > Fortezza]
    Appena ebbe modo di osservare più da vicino la situazione si accorse che la folla era variegata, forse non erano soldati, con lo sguardo ancora dubbioso osservò Ser Rickard che si era preoccupato di far avanzare il ragazzino verso le caserme orientali. Quelle bandiere bianche sollevate non sembravano presentare insegne ancora visibili e identificabili, ammesso che le avessero, cercò di strizzare lo sguardo per comprender se c’erano disegni, noti o meno, prima di voltarsi di nuovo verso il comandante.
    “Forse è meglio che vada a riportare l’informazione anche alla mia signora.”
    Togliendosi dai piedi avrebbe fatto un favore anche all’uomo a cui spettava la responsabilità del presidio. Girò i tacchi dopo l’ultima osservazione al gruppo per iniziare a muoversi verso la Fortezza dove, con un po’ di fortuna, avrebbe potuto trovare Lyanne.

    Nick [Porto]
    Si morse la lingua per non rispondere a tono, se avesse voluto vendicarsi per l’insolenza gli avrebbe svuotato le tasche. Prima gli serviva farlo cantare, poi ci avrebbe pensato.
    “Immagino quanto possa essere nero.”
    Più nero del carbone dopo aver perso uomini e denari e essersi trovati le Stepstone da sotto al naso. I vari tasselli stavano cominciando ad unirsi. Rimuginò qualche istante.
    “Se questo è il loro modo per manifestare astio o dissenso temo dovremo guardarci anche dalle coste”.
    La sua signora aveva risolto solo in parte le situazioni in ballo con l’Essos mentre altre, invece, erano andate a rotoli e se una Città di Essos era disposta a pagare mercenari le rotture di scatole potevano piovere da oltre il Mare Stretto.
    “E non solo per il mancato approvvigionamento di merci di alcune botteghe.”

    Ormund [Stanze di Lyanne]
    Che si alludesse alla nomina di Lyanne non c’erano dubbi, dunque poteva essere lei il fiore rappresentato anche nella simbologia floreale? Eppure ve n’erano di diversi, alcuni erano piccoli. Che fossero proprio Olenna e Victoria? Cercò di risalire alla simbologia visto che non sembrava essere un alfabeto ma, invece, la rappresentazione di qualcosa trasmesso sottoforma di simboli. Quel gatto poi, un gatto o più un felino a grandi linee. Lyanne aveva denunciato i misfatti del Leone dei Lannister ma poteva esserci qualche tipo di nesso? Sulla Corona non aveva alcun dubbio e quel sole, forse Dorne.
    Iniziò a concentrarsi sulla simbologia e su cosa potesse mettere i vari simboli, ammesso che avesse davvero capito cosa volevano raffigurare.

    Lyanne [Camera del Concilio Ristretto]
    Mentre ascoltava prima una voce poi l’altra, arrivando a perdersi in qualche riflessione, i pensieri finirono per sovrapporsi lasciandola indietro rispetto a chi la circondava. Poteva aver dato l’impressione di non tenere il passo tanto da trovarsi a sbattere velocemente le palpebre prima di tornare presente, sull’attenti.
    L’attuale posizione dei Martell era preoccupante, se la Regina, che si era proposta, fosse andata era chiaro che non ci sarebbe stato più alcun Targaryen alla fortezza.
    Il Monford fu bocciato direttamente dalla regina, proprio perché la flotta avrebbe dovuto essere la sua priorità. Fu fatto, invece, il nome di Philipp come incaricato di svolgere quel servizio per conto della corona, senza che nessuno si preoccupasse della presenza di Lyanne. L’esperienza del Maestro del Conio e il nome di Protettore dell’Est probabilmente contavano di più sulla capacità di una donna di poter fare leva, a livello diplomatico, sull’ostilità di un Dorniano.
    Si sfiorò il mento, purtroppo non aveva ancora una rete a Dorne, contrariamente al Ragno Tessitore che operava da anni in quel ruolo e aveva avuto il tempo di svilupparla.
    “Il precedente Maestro dei Sussurri ha avuto il tempo necessario a interessere le sue trame sino a Dorne, potrebbe essere l’occasione per me per fare altrettanto.”
    Osservò Philipp che le aveva appena dato l’occasione per prendere due piccioni con una sola fava.
    “La mia presenza rischierebbe, appunto, di mettere in pericolo una parte del Concilio Ristretto tuttavia uno degli uomini che potrebbe muoversi con ser Alleras, in silenzio, o con Lord Chesteld, ugualmente agendo nel rispetto dell’operato del Maestro del Conio ce l’ho chiaro in testa. E’ un uomo che sa obbedire agli ordini che gli vengono dati e potrebbe iniziare a soppesare la situazione della rete di spie per mio conto, mentre ascolta e osserva ciò che accade e affianca chiunque sarà inviato a Dorne, che la scelta converga in una direzione o nell’altra.”
    Stava già pensando a Holland che, tra tutti, era indubbiamente il più diplomatico e meno testa calda.

    731 parole
  6. .
    Benvenuto! Sappi che se ci incontreremo on game io sarò quella con la pg che prima ti avvelenerá per poi chiederti 1000 dragoni d'oro per l'antidoto. Scherzo...forse!
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    Se il cesto di vimini, ricco di pezzi di pane, era la cosa che balzava all’occhio più di tutte ecco che allo sguardo di Lyanne non era sfuggito nemmeno il coltellaccio da cucina. La donna era da sola in quella missione e dall’altra parte c’erano lo stalliere e un bimbo che, per quanto potesse sembrare più facile da mettere sotto in caso di difficoltà, brandiva ugualmente un’arma affilata o almeno tagliente. Doveva cercare di tenere a mente ogni possibile variabile se voleva proseguire nella sua indagine.
    Dalla sua posizione riuscì ad ascoltare i dialoghi tra i due, evidentemente il capocuoco avendo annusato che c’era un ladro cercava di non lasciare più niente ma il problema era che qualcuno aveva la chiave e che poteva entrare e uscire senza essere fermato.
    Doveva fermarli e riappropriarsi di quella chiave. Rimase ferma sul posto ad osservarli, li seguì con o sguardo fino al caminetto della sala, gli occhi indugiarono sul mattone che il bambino smosse fino a far scattare il meccanismo e scomparire dietro al camino. Li aveva appena persi di vista scoprendo un altro passaggio segreto, una via di fuga. Ora poteva scegliere se bloccare quella strada per le cucine, lasciando tuttavia le chiavi nelle mani del bambino e dello stalliere, facendo intendere loro che erano stati scoperti. Poteva aspettare la notte successiva facendosi trovare con qualche guardia, tendendo una trappola, oppure poteva seguirli. Si avvicinò al caminetto della sala cercando qualcosa che avrebbe potuto far scattare il meccanismo, magari uno di quegli strumenti lunghi di metallo che si usavano per movimentare i ciocchi di legno tra le fiamme del focolare.
    Il tempo di prelevare un oggetto simile le avrebbe concesso, se tutto fosse andato per il verso giusto, di lasciare qualche istante ai due di non percepire il meccanismo scattare di nuovo e di sentire Lyanne muoversi cautamente per avanzare alle loro spalle, diretta all’inseguimento del bambino. Il suo scopo era seguire lui, con la stessa premura usata in precedenza, cercando di essere il più silenziosa e attenta possibile e continuando a brandire quel ferro come una sorta di arma improvvisata qualora le cose avessero preso una piega sfortunata.

    358 parole
  8. .
    RobertoR?
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    Il fallimento bruciava. Bruciava eccome, così come il fastidio sempre più serpeggiante nei confronti della figura del Re. Il blocco navale chiesto dal Maestro della Guerra non era stato minimamente disposto e questo aveva fatto sì che i fanatici avessero avuto modo di riorganizzarsi ed accoglierli con quella flotta, il tentativo di riconquistare quell’isola si era rivelato, quindi, un disastro o quasi. Alcune navi erano andate perse e con loro anche i soldati che vi erano sopra.
    Al ritorno avrebbero dovuto cercare di capire come agire ma davanti a lei Lyanne aveva ancora qualche tempo di viaggio, poco oramai, la costa di Approdo era sempre più vicina stando ai tempi dell’andata. Dopo avere conferito rapidamente con gli altri si era rintanata di nuovo nella propria cabina e aveva afferrato quel volume che a stento ricordava di avere portato con sé per affrontare la navigazione, magari qualche momento di quiete.
    Un abbecedario e dizionario di basso valyriano.
    Da qualche tempo si era ripromessa di ampliare le proprie conoscenze linguistiche poi, per un motivo o per l’altro, aveva spesso rinviato ma adesso? Lo aprì lasciando scorrere lo sguardo su parole che non avevano alcun significato, fortunatamente accanto ad essere vi era anche la lingua comune espressa.
    “Tirisitì?”
    Lesse con tono interrogativo e la cadenza sbagliata prima di rendersi conto della complicazione, nessuna delle parole che andò avanti a leggere aveva un’assonanza con quelle che era abituata a pronunciare e usare sin da quando era una bambina e ne aveva alcuna memoria. Sembrava di dover imparare a parlare da capo. Sfogliò altre pagine, la costruzione delle frasi era un’altra cosa su cui avrebbe dovuto lavorare e farlo senza avere qualcuno con cui parlare in modo costante quella lingua le avrebbe reso più complicato il lavoro. La balia che le era stata lasciata per le figlie, assegnata da casa Targaryen, conosceva l’alto valyriano ma il basso era un’altra cosa.
    “Ferìfar.”
    Lesse un’altra parola provando a migliorare la pronuncia, la ripeté più volte fino ad avere più chiara quella corretta e ad averne appreso il significato poiché avrebbe potuto tornarle utile in contesti basilari.
    Decise di concentrarsi sull’apprendere un vocabolario inizialmente più semplice e di trascrivere quei termini, iniziare a metterli su un foglio di pergamena le avrebbe concesso di memorizzarli.
    Più andava avanti e più aveva l’impressione che studiare da sola fosse complicato, nessuno le stava insegnando la giusta pronuncia o le permetteva di ascoltarla e, soprattutto, non aveva dinnanzi qualcuno che parlava quella lingua e le permettesse di imbastire un dialogo per esercitarsi dopo avere memorizzato qualche vocabolo. Tirare fuori un piccolo specchio da toeletta, con il manico, ed osservare il proprio riflesso, il labiale, ascoltando la propria voce era ben lontano dall’esperienza di una persona con cui raffrontarsi davanti ma andò avanti per tutto il tempo, abbastanza da perderne la cognizione.
    Si trovò un paio di volte a chiudere quel volume e massaggiarsi le tempie, sicuramente una volta raggiunta la terraferma avrebbe dovuto tirarlo fuori di nuovo ed esercitarsi anche nei giorni a venire. Una lettura quotidiana non poteva fare altro che giovare, rinforzare quello che stava imparando e permetterle di mettere assieme qualche altro vocabolo.
    Era tornata sulla composizione delle frasi quando entrò Orwell, aveva bussato ma lei, concentrata sulla lettura, si era persa quel suono tanto che sollevò il capo con uno sguardo infastidito per l’interruzione.
    “Itì giyò ty ras?”
    Chiese con la mente ancora proiettata sul basso valyriano. Peccato che gli avesse appena chiesto se non glia avessero insegnato a pettinarsi invece che usare il verbo giusto per bussare, per quel che ne capiva l’uomo era pressoché identico. Lui la guardò con fare confuso, di chi non aveva capito molto.
    “Siamo prossimi al porto di Approdo.”
    Richiuse l’abbecedario e lo ripose, avrebbe dovuto sicuramente tirarlo fuori di nuovo per un ripasso ma quel giorno non avrebbe potuto fare altro.

    640 parole (minime 600)
    Requisiti: Conoscenze 10 (punteggio attuale 41)
    Possesso abbecedario (ottenuto e presente in scheda)
    Ricompense:
    Basso Valyriano
  10. .
    Da parte mia confermo Freene
  11. .
    Se Philipp aveva deciso di tacere, evitando di creare ulteriori preoccupazioni o turbamenti, al Comandante lei decise di seguire quella strada e non aggiornarlo. Rimase in silenzio fino a quando non giunse il momento di prendere congedo lasciandolo a riposare, a riprendersi da quelle ferite.
    “Vi ringraziamo, cercheremo questi uomini affinché possano aggiornarci sul numero di truppe ancora a disposizione e tra loro troveremo chi possa temporaneamente avere il controllo della situazione.”
    Sottolineò volutamente quella parola, temporaneamente, per rendere chiaro che considerava quel posto come pertinenza di Kevan e che a lui sarebbe spettato una volta ripresosi.
    Lasciò la stanza e quindi fece un cenno d’intesa al Waynwood.
    “Mi sembra un ragionamento sensato, d’altro canto se le uniche truppe presenti sono quelle della caserma orientale quegli uomini potrebbero essere più propensi a lasciarsi guidare da Laario, un uomo che è sempre stato tra loro.”
    Fece quindi un cenno, dato che erano d’accordo potevano muoversi in quella direzione.

    Nick
    La pazienza di Nick stava via via venendo meno, quell’occasione forse gli sarebbe servita ad imparare come averne di più ma quel Tyroshi rischiava di strappargliela via di dosso. Fortunatamente c’era Tycho che appariva più ragionevole o poco orientato a voler arrischiare un abbordaggio.
    Prima di dire qualsiasi cosa decise di contare e fu in quel momento che intervenne Radoulf che decise di accettare lo scambio. Almeno uno dei due uomini sarebbe stato condotto in porto, senza rimostranze apparentemente, proprio perché l’altro aveva accettato quello scambio.
    Restava il problema del Tyroshi che invece sembrava ripartire. Fece un cenno con la mano ai rematori, diede segno di seguirlo, la nave su cui viaggiavano era più veloce e non avrebbe avuto problemi a continuare a tenere il passo.
    “Quello che ha detto ser Radoulf è sensato e lo dimostrano anche gli atti del magistro Valon Valitheos.”
    Fece notare con tono che iniziava a diventare meno malleabile.
    “Ci sono due strade che potete percorrere: costringere questa nave a ricondurvi in porto con la forza o seguirci e chiedere giustizia.”
    Decretò senza bisogno di mentire. Anche gli occhi dell’altro potevano vedere quanto quella nave fosse più veloce della loro e continuava a seguirli senza intenzione di lasciarli sfuggire.

    Holland
    Quando sembrava che le cose stessero prendendo una piega tutto sommato tranquilla ecco che fu costretto a scontrarsi con il rigore, se così lo si voleva definire, di quell’uomo. Lo osservò mantenendo la calma che gli era propria.
    “Lady Florent non ha rivolto alcun ordine a voi ma me e ai suoi uomini.”
    Fece presente stendendo la mano destra ad indicare le truppe che lo accompagnavano e lo avevano seguito sino a quel momento, un riferimento a coloro che provenivano da Acquachiara e non, invece, a coloro che sembravano appartenere alla Valle.
    “Non saprei dirvi a chi appartenga di preciso quello stemma ma sono piuttosto sicuro che sia della Valle e quindi di qualche casata al servizio degli Arryn.”
    Aggiunse poco dopo.

    “Lady Lyanne ha agito così dopo avere parlato con il Gran Maestro di quello che sta accadendo, con la possibilità altrimenti un colpevole trovi la via di fuga. Vi domando, con cortesia, di lasciare che questi uomini facciano soltanto il loro dovere senza interferire con il vostro, non chiedo che nessuno di voi prenda ordini che non gli sono propri.”
    Prese un lungo respiro cercando il volto di colui con cui stava parlando e trasmettendo una certa intensità nello sguardo, stava ancora usando le buone e la ragione.
    “Evitereste a me di perdere tempo prezioso, nella caccia ad eventuali fuggitivi, e di dover mandare un uomo a domandare al Gran Maestro uno scritto di suo pugno per confermare il tutto o, addirittura, a scomodare il Concilio Ristretto.”
    Se poi non avesse ottenuto alcun riscontro non gli restava, davvero, la scelta di far proseguire gli altri e mandare qualcuno a domandare uno scritto per pattugliare quell’accesso perdendo, logicamente, del tempo prezioso.

    Orwell
    Colse nello sguardo della bambina sufficienze intelligenza a comprendere quale sarebbe stata la sorte migliore per lei in quel momento, un tentativo di fuga non sarebbe terminato bene ed Orwell non si era mostrato deciso ad usare metodi violenti qualora fosse stata collaborativa.
    “D’accordo, non credo che troveremo molto altro da queste parti.”
    Fece quindi un cenno a quello che era stato morso dalla bambina.
    “Comunica ai gruppi di lasciare i passaggi, questa è la convergenza in cui tutti sembrano congiungersi, rimarranno qui, senza bisogno di muoversi da quelle parti. Se sarà trovato qualcuno me lo verrai a riferire.”
    Quindi si rivolse al secondo.
    “Tu vieni con me, la portiamo a lady Lyanne.”
    La presenza dell’uomo serviva solo come deterrente a far comprendere alla bambina che i tentativi di fuga non sarebbero stati tollerati, dati quei comandi si sarebbe incamminato per avviarsi verso le stanze di Lyanne, da lì avrebbe potuto attendere il momento giusto per parlare con la donna.

    806 parole
    Orwell porta la bambina nelle stanze di Lyanne assieme ad uno dei due soldati.
  12. .
    Senza saperlo aveva servito un aiuto a Philipp, il fatto che fosse stata lei a suggerire al Gran Maestro l’istituzione di un concilio provvisorio era appena stata esposta alle orecchie di tutti i presenti. Osservò ad uno ad uno gli uomini e le donne presenti in quella sala, Protettore dell’Est in cluso. Si era appena candidato come Maestro delle Leggi e quella candidatura era stata presa in considerazione da Rhaella, dal canto suo Lyanne, proprio su invito della stessa Regina era rimasta e stava ascoltando in silenzio, l’unico rumore era quello delle riflessioni che, inevitabili, si facevano largo nella propria testa. Non aveva una giusta conoscenza del Waynwood per valutare se e quanto avesse approfittato della situazione, se fosse l’uomo con le competenze adatte a rivestire quel ruolo, quanto l’opportunismo fosse o meno radicato in lui. Si sarebbe riservata quel giudizio per un latro istante.
    Rimase impassibile ma quando la Regina Madre passò oltre facendo un nome venne inevitabilmente scossa da un brivido, se sentire nominare Mace era qualcosa che si sarebbe potuta attendere, che l’avrebbe spinta a cercare di dare un sensato freno alle proprie ambizioni, il nome di Tosco Redwyne invece non riusciva proprio a digerirlo. Fece un profondo sospiro onde evitare di vomitare tutta la propria bile in un sol colpo.
    Ricordò, di colpo, anche quando le aveva chiesto Aconé Tyrell.
    Se avesse lasciato vincere Tosco Redwyne senza lottare avrebbe mandato a monte ciò di cui avevano discusso.
    “Mia Signora, nel nome del rispetto che nutro per il vostro ruolo, per il vostro incarico e nel nome del rispetto che nutro verso vostro figlio, il Re, e verso lo stesso Mace Tyrell non credo che il nome che avete fatto sia il migliore per sostituire il Lord di Altogiardino.”
    Mormorò dopo un rispettoso inchino rivolto a Rhaella.
    “Ma lasciate che vi spieghi il perché prima di maturare la vostra decisione finale in tal proposito.”
    Inspirò lentamente riuscendo a mantenere un’espressione calma.
    “Ho preso parte alla prima spedizione a Roccia del Drago assieme al signore di Arbor e al mio ritorno ho fatto rapporto al Re su come sono andate le cose giacché i miei occhi hanno assistito alla morte prematura di lord Damon Arryn, colui che era il Primo Cavaliere. I miei stessi occhi, come riferito a vostro figlio, sono stati testimone dell’essere lasciata come ostaggio ai Fanatici e al ritorno sono stata lasciata da sola nella responsabilità di riferire a vostro figlio, al Re, del fallimento della missione.”
    Stava lasciando intendere, in maniera non troppo esplicita, di come Tosco Redwyne si fosse sottratto alle proprie responsabilità. L’ultimo incontro con i nobili dell’Altopiano le aveva insegnato, in parte, a non essere troppo diretta.
    “Ma posso suggerirvi un altro nome per l’Altopiano.”
    Aggiunse in seguito.
    “Se sono venuta qui, in questa stanza, non era per origliare ma poiché stavo cercando gli ambasciatori superstiti. Ho scoperto il motivo della caduta di coloro che sono deceduti, ho informato il Gran Maestro di questa e ho conferito con lui, l’ho aggiornato anche di un’altra questione.”
    Quindi lasciò scivolare gli occhi su Rhaella lasciando volutamente un istante di sospensione.
    “La boccetta in cui era contenuto ciò che è stato somministrato agli ambasciatori giunti da Essos è stata lasciata nel cassetto della stanza del Primo Cavaliere, probabilmente nel tentativo di macchiare il suo nome e posso dirvi di più.”
    Aveva tenuto quell’informazione per il momento opportuno, per servirsene quando le avrebbe fatto comodo. Sfilò dalla manica in cui l’aveva nascosta la pergamena che Holland aveva recuperato per lei.
    “Questa è la lista di ingredienti che è stata portata ad un erborista di Erbe da un ragazzino povero che stranamente indossava scarpe troppo costose per potersele permettere e un ragazzino di simile risma, non lo stesso, stava depositando la boccetta che inchioderebbe lord Buckwell nelle sue stanze. Ora guardate il simbolo che c’è su questa pergamena e ditemi se non vi pare strana l’improvvisa fuga del Ragno Tessitore.”
    Stava tirando i fili che aveva tessuto fino a quel momento e sentiva via via crescere la propria sicurezza.
    “C’è una figura che mi ha sempre insegnato a pensare con la mia testa, ad essere accorta, a ragionare e quella figura è Olenna Tyrell. Dopo la dipartita di Varys ad Approdo serve più che mai un Maestro dei Sussurri e l’Altopiano sarebbe lieto di offrirvene uno.”
    Fece un passo indietro dopo aver mostrato quel foglio di pergamena che elencava tutti gli ingredienti necessari a creare il Sangue di Vedova.
    “Quello stesso Altopiano che ha trovato il mandante dell’assassino di vostra figlia Selene e vi ha consegnato gli esecutori.”
    Stava a loro riflettere. Aveva servito loro il nome di Olenna Tyrell ma era stata lei a portare quei collegamenti e il nome della madre di Mace non era che un modo per non apparire eccessivamente sfacciata.

    Nick

    Se quello che l’uomo al suo fianco stava dicendo allora si stava trovando a muoversi accanto a forze alleate o, quantomeno, accanto a qualcuno che non era considerato un nemico. Nel frattempo il porto, inizialmente distante come un disegno dai profili confusi, era diventato via via più vicino catturando in parte le attenzioni di Nick.
    “Nick, al servizio di casa Florent.”
    Si presentò senza appiccicarsi addosso titoli che non gli appartenevano, non erano un cavaliere, tutt’al più poteva essere un signore delle bische dove si praticava il gioco d’azzardo.
    “Saremo al vostro fianco, la nostra signora, di accordo con il Gran Maestro, ci ha dato il compito di pattugliare il porto quindi è quello che faremo unendo le forze.”
    Decise a sua volta di non mettere tutte le carte in tavola rispondendo a colui che si era presentato come Radoulf. Mostrò un cenno di cortesia nel movimento del capo ma non aggiunse altro.
    Fu costretto, suo malgrado, a notare il movimento di imbarcazioni con due mercantili che stavano veleggiando verso sud-est, poteva essere completamente ignorante in termini di stemmi ma la geografia non era del tutto sconosciuta a Nick.
    “Dobbiamo fermarli!”
    Decretò con una certa urgenza. C’erano due galee appartenenti alla flotta della Corona, era consapevole che probabilmente il permesso di utilizzarle non apparteneva a lui e alle truppe dei Florent ma per quanto riguardava i Waynwood.
    “O potrebbero esserci ulteriori guai per Approdo e la Corona…”
    A quel punto fare i misteriosi non avrebbe giovato a nessuno e inchiodò gli occhi su Radoulf.


    Holland

    “Poi cos’è successo?”
    Non poté fare a meno di domandare al comandante mentre proseguivano, gli ordini di Lyanne erano stati chiari e, sebbene alla Porta di Ferro la situazione apparisse tranquilla, decise di non modificare i comandi della sua signora e lasciare che il numero stabilito restasse lì a pattugliare nel caso in cui qualcosa fosse accaduto.

    Orwell
    Tutto sembrava tacere, con buona pace della situazione ma non di quel tarlo che aveva spinto la sua curiosità ad accendersi e continuava a bruciare in maniera vivace. Decise di andare in esplorazione, magari qualcuno si stava muovendo in un possibile altro cunicolo o magari era solo la sua sete di esplorazione a farglielo credere.
    “Aspettatemi qui, se qualcosa si muove uno dei due venga ad avvisarmi e l’altro resti di guardia.”
    Diede quell’ordine prima di provare ad aprire uno dei due cancelli per esplorare il passaggio.
    1200 parole
    Nick fa presente che è meglio fermare le galee dirette verso sud-est.
    Orwell prova ad aprire uno dei cancelli e lascia i due soldati a guardia degli altri. Consuma 10 punti forza. Forza rimanente 11/21.
  13. .
    Da ex membro dello staff e utente di lunga data del forum penso di poter esprimere un'opinione che tocchi il punto di vista sia degli staffer che dell'utenza.
    Assicuro che stare dietro a più player e dover impiegare il proprio tempo libero, perché di tempo libero si tratta, per il gioco degli altri equivale nel mettere a disposizione una porzione della propria giornata più o meno ampia per dare modo agli altri di giocare e non credo sia giusto, se non altro nei confronti di chi si impegna a moderare, stilare regolamenti, cercare di adattarli e/o rivederli quando vengono trovate cose che non vanno definirla lenta agonia.
    Alcuni regolamenti sono un po' datati, non lo nego, questo perché sono stati stilati quando il forum ha aperto, sono stati rivisti col passare del tempo, magari ci si è accorti che con la crescita dei personaggi o con l'esperienza andavano rivisti e si sta facendo ma, appunto, il numero delle persone in staff non è infinito.
    Il rapporto moderatori/utenti è un po' come quello personale sanitario/pazienti in un ospedale e, fidati, specialmente di questi tempi non è esattamente nei numeri ideali quindi si fa con quello che si può ed è necessario avere pazienza.
    La maggior parte di noi, che sia semplici giocatori o membri dello staff, inoltre studia o lavora e questo significa potersi ritagliare un lasso di tempo ristretto da dedicare al forum.
    Io, per fare un esempio, io ho scelto un play by forum proprio perché rispetto ad un play by chat non richiede tutto quell'impegno, non richiede di avere 2-3 ore magari un paio di volte a settimana, se non di più, da dedicare ad una giocata, per un post possono bastare anche 20-30 minuti.
    Ora immagina uno staffer che deve dedicare 20-30 minuti del proprio tempo a 4-5 quest/semilibere, significa che tutti i giorni, a meno non risponda a più post nella stessa giornata, deve impiegare quel tempo, tempo che magari potrebbe dedicare ad altre attività che siano una serie tv, un libro, qualsiasi cosa preferisca...
    Comprendo che dalla parte del giocatore che vuole vedere la propria trama evolversi ci sia un senso di "urgenza", la curiosità di andare avanti, di vedere tutto progredire perché si ha l'impressione che sia tutto statico, che in realtà non occorra chissà quale impegno.
    Io, dal mio canto, tuttavia sono sollevata di avere 7 giorni di tempo perché, in realtà, ci sono giorno in cui torno a casa stanca, in cui magari non ho voglia di accendere il computer e dovermi mettere lì a scrivere un post perché mi scade la quest e da staffer a volte provavo la stessa sensazione perché ero oberata di cose da fare nella vita.
    Questo è il bello e il brutto del play by forum.
    Forse se si ha l'impressione che sia una lenta agonia un gioco che per altri rappresenta un posto tranquillo, dove poter giocare senza l'assillo dei tempi, non è il posto con le tempistiche adatte a te personalmente, ma è il posto giusto per il 90% dell'utenza (e ho detto 90% perché c'è chi riesce comunque ad essere in ritardo, coff, Desk).
  14. .
    CITAZIONE (Cioffa @ 3/4/2023, 20:56) 
    Siamo un forum laico, al bando queste feste religiose. Ferie solo in occasione della Festa della Repubblica.

    Solo se con Festa della Repubblica si intende quella Galattica con assemblea a Coruscant.
  15. .
    Cioffa

    Un pensiero le stava accarezzando la testa, più d’uno a dire il vero, ma quello avrebbe dovuto essere posticipato a momenti più adatti. Nel percorso di ritorno da Roccia del Drago, quella fallimentare missione, Corinna le aveva insegnato le basi dell’arco, come prendersi cura di quell’arma, com’era fatta. Se, tuttavia, voleva imparare da lei a scagliare una freccia con un minimo di precisione allora la lady di Acquachiara si sarebbe dovuta procurare un’arma propria. Le sembrava ingiusto chiederle in prestito il proprio, piuttosto si sarebbe fatta consigliare e accompagnare da qualcuno di abile.
    Proprio la Forrester era stata raggiunta dalla stessa Volpe con miti intenzioni, Corinna non sarebbe stata subissata di domande circa il funzionamento dell’arma a cui l’aveva introdotta, non in quel momento almeno.
    “Corinna.”
    Sorrise con modi rilassati, tranquilli.
    “Non c’è bisogno di temere, non sono qui per andare a caccia di poveri fagiani anche se magari un consiglio su un abile artigiano potrebbe farmi comodo, presto o tardi avrò bisogno di reperire anche io un arco e se ne conoscete uno valido ad Approdo sarei lieta di farmi indirizzare da voi.”
    Una risposta che sarebbe stata ben presto registrata dalla mente della donna dell’Altopiano prima di passare al vero motivo per cui l’aveva raggiunta per quella volta più al riparo da orecchie indiscrete rispetto al ponte della nave. C’erano cose che potevano essere discusse alla luce del giorno, davanti a occhi e orecchie indiscrete, altre invece richiedevano maggiore discrezione e luoghi un po’ meno affollati.
    Le loro strade si sarebbero separate di nuovo, presto o tardi, ignorava se Corinna avesse affari al Nord di cui occuparsi mentre Lyanne sarebbe rimasta, almeno per ora, ad Approdo del Re per poi decidere se fare ritorno ad Acquachiara in un secondo momento. Fino a quando erano lì, tuttavia, c’era ancora qualcosa che poteva insegnare alla Forrester. Qualcosa che aveva imparato da Olenna.
    Tenere gli occhi aperti era importante, saper riconoscere d’essere osservati ancora di più.
    “So che siete una guerriera e probabilmente la vostra lama è spesso affilata tuttavia talvolta occorre che i pericoli vengano notati prima che diventino tangibili, talvolta si nascondono alla luce del sole e i nostri occhi devono essere addestrati a vederli, sapete?”
    Approdo pullulava di uccelletti e informatori.
    “Magari è semplicemente il servitore che vi sta portando da bere durante un pranzo tra nobili, mentre versa da bere sembra stia facendo solitamente il suo lavoro ma un occhio attento potrebbe notare che è insolitamente lento, che si trattiene riempiendo con calma i calici e il suo orecchio, nel frattempo, cerca di rubare informazioni.”
    Mimò il gesto del versare come se stesse tenendo una caraffa stretta e volesse quasi far cadere il vino goccia a goccia in un calice immaginario che l’altra teneva vicino alla propria persona.
    “Tanto l’atteggiamento fisico quanto l’espressione del volto possono indicare qualcosa, magari lo stesso servitore può apparire nervoso proprio perché teme d’essere scoperto, i suoi movimenti non sono fluidi come vorrebbe, magari quel nervosismo gli fa rovesciare qualcosa.”
    Aveva iniziato citando il linguaggio corporeo e gli atteggiamenti che potevano apparire sospetti, qualcosa a cui era importante prestare attenzione, quello che era ribattezzato il linguaggio non verbale ma non si limitava soltanto a quello.
    “Magari è freddo ma noterete delle gocce di sudore per le emozioni o anche un tono di voce che tradisce lo stato emotivo di chi vi sta vicino, sono dettagli che possono lasciar presagire che c’è qualcosa che vi deve mettere in allerta.”
    Le veniva da sorridere ma si frenò, si stava rendendo conto così che con certi discorsi rischiava di far diventare paranoica anche una persona che non lo era. Magari Corinna avrebbe iniziato a guardare con sospetto anche persone che non lo meritavano e a tenere gli occhi aperti più del necessario.
    “L’esperienza, il capire le situazioni, sono tutti fattori che aiuteranno ad avere via via più chiaro quando è il caso di alzare la soglia dell’attenzione e quando, invece, magari vi trovate davanti ad una sensazione che sulle prime vi aveva messa in guardia senza motivo.”
    Proseguì con altri esempi in modo che fosse chiaro, con tipi di atteggiamento che potevano avere una chiave di lettura utile ad interpretare il linguaggio di tutto quello che era non detto.

    Add Controspionaggio, Comunicazione non verbale
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    Ricompense: 22 punti esperienza -25% addestratore + 25% tratto

    Per Corinna
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    Ricompense: : 22 punti esperienza +25% pg addestrato -25% tratto
    Controspionaggio 1
52 replies since 25/6/2017
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